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Tu me chiedi se credo nell’aldilà? Se credo che dopo la morte ce sia una
vita ultraterena? Se un dio detta le regole della vita dell’universo? Ma! Che
te devo di! Sino a quanno stavamo ar medio evo; finché c’era er sistema
Tolemaico, ce potevi pure crede all’esistenza de Dio. Ce potevi pure crede alle
sue punizioni. C’era solo la tera, la luna, er sole, tre pianetini. Le stelle
erano quattro puntini sperduti nel cielo. L’universo era tutto li. Potevi pure
crede che con noi giocava come er gatto cor topo. Potevi pure crede che se
divertiva a spiarci; a guardá dal buco de la serratura, a spiá i nostri
comportamenti e se nun te comportavi como se deve, te mandava all’inferno.
Ma, oggi… ammesso pure che esiste, che io so de ampie vedute, ma tu hai
visto quanta roba c’è la fori? Miliari de stelle, miliardi de galassie, de
pianeti, nebulose, quazar, pulsar, buchi neri, oceani de materia oscura, fascie
de neutrini, antimateria. Ma ammesso pure che esiste, ma tu credi che uno che
ha fatto tutta ‘sta robba, je puo fregá qualcosa se in questo sercio de pianeta
de periferia, noi bestemmiamo, rubbamo, ammazzamo, tradimo le mogli, ce
ngoppamo uno co’ l’altro. Ma, tu credi veramente che la morale nostra possa
esse la questione centrale dell’universo? Tu credi che a uno che ha fatto tutta
stá robba je può interessá quarcosa de un ometto pieno de difetti che pratica
capricci, che umilia e sporca la sua stessa casa? Nun ce credo proprio. De noi
nun je importa gnente a nessuno. Nasciamo, pasciamo, morimo e finisce tutto li.
Semo scimmie. Abbiamo le stesse caratteristiche delle vacche, dei cani.
Se te metti en quattro te n’accorgi. Nun
te poi sbagliá. Ce ammaliamo perché dobbiamo morí e se more. Come capita a
tutti. Tutto sta’ già scritto. More tutto. Muoiono pure le galassie e quindi
moremo pure noi, tornando allo stato de prima de nasce. Il nulla. Le cose
s’aggiusteno e se guasteno da sole. Nun poi cambiá l’ordine delle cose e nun te
preoccupá, perché nun esiste nulla. La vita è un soffio. Oggi c’è vento e puoi
morí. Domani c’è er sole e poi godé. Poi, morimo e bonanotte ar secchio.
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