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CXXIII Exposición Individual de Fotografías: "Nubes" del 13 al 28 de Septiembre, en la Galeria de Arte, MAXART.
Argentinosaurus
Argentinosaurus huinculensis è il più grande dinosauro mai vissuto sulla terra. Deambulò nel sud America, all’epoca staccato dal centro America, tra i 100 e i 90 milioni di anni fa, all’inizio del Cretaceo superiore, nel Cenomaniano. Il territorio ospitava piccoli sauropodi come il Limaysaurus, ma anche giganteschi carnivori come il Gigantosaurus, il Tyrannotitan e il Mapusaurus.
Un femore fu il suo primo resto fossile, scoperto nel 1988, dal contadino Guillermo Heredia, il quale l’aveva scambiato per un tronco. Simile ad altri titanosauri primitivi, come l’Andesaurus e l’Apatosaurus, aveva un collo lungo e possente, un cranio piccolo e triangolare, un corpo massiccio sorretto da forti arti e una lunga coda. L’Argentinosaurus aveva una lunghezza di circa 40 metri e un peso di quasi 100 tonnellate. Si cibava di conifere.
Tutti i vertebrati, dai pesci, all’uomo, condividono quasi tutti gli stessi muscoli, le stesse ossa e le stesse articolazioni. Negli studi di anatomia comparata e di biomeccanica, la disciplina che studia il movimento degli esseri viventi, il corpo, i muscoli e lo scheletro risultano essere i fattori più importanti poiché influenzano il rapporto con l’ambiente e i comportamenti; dalla ricerca del cibo, alle interazioni con i simili; dal combattimento, alla fuga. Elaborando al computer i modelli cinematici si stabilisce come questi esseri si muovevano. La simulazione ci mostra che nonostante la massa imponente, l’Argentinosaurus si muoveva con disinvoltura, pur con movimenti diversi dagli attuali vertebrati.
Mamenchisaurus sinocanadorum
Il Mamenchisaurus sinocanadorum visse circa 160 milioni di anni fa, nell’odierna Cina. I suoi primi resti furono ritrovati nel 1987. Era un sauropode erbivoro, tra i più grandi vissuti sulla Terra. Il suo peso era di circa 70 tonnellate, mentre la sua lunghezza era di circa 35 metri. Il suo collo misurava 15 metri, il più lungo mai ritrovato.
Grazie al collo che rappresentava la metà della sua lunghezza, raggiungeva le parti più alte della vegetazione di cui si nutriva. Il collo gli permetteva anche la termoregolazione, potendo sopravvivere a temperature estreme. I sauropodi erbivori, come il Mamenchisaurus, per le loro caratteristiche peculiari, furono tra gli ultimi dinosauri a estinguersi.
Deinosuchus
Il Deinosuchus è identificato come il coccodrillo del terrore, predatore preistorico dalle dimensioni di un autobus, con capacità di sopravvivenza in ambienti salmastri. Questo antico rettile lungo otto metri, aveva il muso schiacciato, simile a quello di un alligatore. Visse tra 82 e 75 milioni di anni fa, nei fiumi e gli estuari del Nord America. Il cranio massiccio aveva una protuberanza bulbosa e i suoi denti grandi come banane lo resero un predatore letale.
Apparteneva a un ramo diverso dell’evoluzione rispetto ai coccodrilli e gli alligatori. A diversificarlo non fu solo l'aspetto, ma anche una caratteristica fisiologica cruciale: le ghiandole del sale. L’eccezionale capacità di adattamento, dovuta alla presenza di queste ghiandole, lo rese uno dei più temibili abitanti delle zone umide del Cretaceo superiore. Questa struttura, assente negli alligatori moderni, ma presente nei coccodrilli, permette di espellere il sale in eccesso dal corpo, rendendolo un abitante di ambienti marini e salmastri. Queste ghiandole gli consentirono di attraversare l’antico Mare Interno Occidentale che durante il Cretaceo tagliava in due il Nord America, colonizzando sia le coste marine che le paludi interne.
Tyrannosaurus Rex
Il Tyrannosaurus rex era un feroce carnivoro, tra i più grandi vissuti sulla Terra. Misurava 12 metri di lunghezza e 6 metri di altezza. L’animale rompeva le ossa delle prede con i denti conici e seghettati, mentre la carne veniva strappata grazie ai possenti muscoli del collo, deglutendo con un morso sino a 230 kg di carne. Il cranio massiccio era lungo un metro e mezzo. I due arti anteriori, muniti di due dita, agguantavano la preda, senza raggiungere la bocca, mentre la coda lunga e possente lo stabilizzava nei movimenti. Il Tyrannosaurus visse nelle valli fluviali coperte di foreste dell’America del Nord, durante il tardo Cretaceo.
Il Dapletosaurus horeneri, antenato del Tyrannosaurus rex, aveva un muso dotato di una sensibilità utile alla caccia e al corteggiamento, in quanto lo strofinio tra i musi ne rappresentava la prima fase. I loro musi, come quelli dei coccodrilli e degli alligatori, erano dotati di numerosi fori, dove passavano nervi e vasi sanguigni dall’elevata sensibilità, per la presenza del nervo trigemino che se scalfito poteva causare dolori molto intensi.
Archaeopteryx
L'Archaeopteryx è un uccello primordiale vissuto nel Giurassico, considerato il simbolo dell'evoluzionismo. I primi resti furono scoperti in Baviera nel 1860; l'anno dopo la pubblicazione dell'opera di Charles Darwin, L'origine della specie, in cui presentava le sue teorie sull'evoluzione.
Il ritrovamento fece pensare alla scoperta dell'anello mancante dell’evoluzione dai rettili agli uccelli. In seguito ci furono altri dieci ritrovamenti di Archaeopteryx, in Germania e in Cina. Questo uccello preistorico fin dalla sua scoperta fu classificato tra gli uccelli. Poi, nel 2011, fu inserito nella famiglia dei dinosauri piumati. Poi, nel 2013, per un nuovo ritrovamento fu portato ancora nella prima categoria, addirittura come progenitore degli uccelli.
Saltriosauro
Il Saltriosauro, il più antico dinosauro carnivoro mai ritrovato, essendo vissuto nel Giurassico inferiore, circa 200 milioni di anni fa. Fu scoperto da un gruppo di paleontologi italiani, in Lombardia. Il Saltriosauro è il secondo dinosauro ritrovato in Italia, dopo il baby dinosauro di Pietraroia, Benevento, nel 1996, al quale fu dato il nomignolo di Ciro. Per estrarre le ossa inglobate nella roccia ci vollero anni, usando il procedimento di acidatura del sedimento.
Il Saltriosauro anticipa di 25 milioni di anni la comparsa dei grandi predatori, dal che si evince che la coevoluzione tra grandi prede e grandi predatori è iniziata molto prima di quanto si pensasse. All’epoca l’Italia era parzialmente sommersa, vivendo un clima tropicale. In seguito sprofonderà, ospitando sempre meno dinosauri. Poi, il fondale riemerse, formando anche le Alpi.
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