La prima divisione dell’Impero Romano fu realizzata alla
fine del III secolo dall’Imperatore Diocleziano, dando inizio al sistema
tetrarchico. Egli governò l’Oriente, mentre l’Occidente lo consegnò nelle fide mani
del generale Massimiano, i quali, dopo vent’anni avrebbero dovuto consegnare
l’Impero ai due vice imperatori, Galerio e Costanzo Cloro, eletti cesari. Poi,
Costantino, figlio di Costanzo Cloro, nel 324, dopo aver sconfitto Massenzio,
figlio di Massimiano, riunificò l’Impero sotto il suo comando, mettendo fine
alla tetrarchia. Costantino scelse come nuova capitale Bisanzio, la cui
ricostruzione fu completata nel 330 e ribattezzata Nuova Roma, ma ricordata
come Costantinopoli, Città di Costantino. Costantinopoli fu la città più ricca
e popolosa fino al XIII secolo e custode della cultura Romana.
Ma, la vera storia dell’Impero Romano d’Oriente o
dell’Impero Bizantino, iniziò nel 395, quando alla morte di Teodosio l’Impero
fu diviso ancora e definitivamente in Impero Romano d’Occidente, a Onorio e
Impero Romano d’Oriente, ad Arcadio, i quali furono indipendenti e talvolta
contrapposti. Poi, nel 476, Odoacre, re degli Eruli, depose l’ultimo Imperatore
d’Occidente, Romolo Augustolo, lasciando l’Impero Romano d’Oriente come la legittima
conseguenza dell'Impero Romano.
In Oriente, i successori di Teodosio, il figlio Arcadio, 395-408
e il nipote Teodosio II, 408-450, abbandonarono la politica di accoglienza dei
barbari come federati dell’Impero, ma arruolandoli come mercenari e sottoposti
agli ufficiali imperiali, riducendo la presenza e l’influenza dei popoli
germani e servendosi degli Isauri, popolo originario dell’Asia Minore, facente
parte dell’Impero da secoli.
Le incursioni barbariche in Oriente furono meno numerose
di quelle avvenute in Occidente, poiché i barbari puntavano su Roma, lasciando
che l’economia Orientale prosperasse e gli imperatori potevano disporre di
mezzi economici per finanziare gli eserciti e difendere meglio i confini.
L’editto di Milano del 313, eliminava i culti pagani e
concedeva la piena libertà di culto ai cristiani, trasformando definitivamente
l’Impero, da pagano, in cristiano. Lo spirito dei Romani che aveva forgiato la
capitale del mondo era scomparso, sostituito dalla filosofia cristiana che si
basava sull’espiazione dei peccati, tramite la mortificazione della carne.
L’Imperatore divenne il vicario di Dio sulla Terra e garante della Chiesa,
rinominato Basileus, invece che Augustus. Tra infinite fazioni, eresie e
scismi, emersero piu di altri, due grandi ceppi religiosi. Quello Romano e
quello Greco Ortodosso. Il potere della Chiesa era enorme e bastava scomunicare
un regnante, per farlo decadere. I patrizi si combattevano, comprando e
scambiando territori, per ottenere un titolo cardinalizio e magari, poi, il papato.
L’ultimo tentativo di riconquistare l’Occidente, finito nelle mani dei barbari,
fu fatto da Giustiniano I, il quale salito sul trono d’Oriente nel 527, con i
generali Belisario e Narsete, riconquistò le province dell’Africa del Nord,
parte della Spagna e la penisola Italica. La Chiesa di Hagia Sophia, costruita
dalla moglie di Giustiniano I, Teodora, divenne il centro della vita religiosa
Bizantina e della Chiesa Ortodossa e la cultura classica fu dimenticata sino al
Rinascimento, quando sarà riscoperta e valorizzata.
Il termine Bizantino deriva dall’antico nome della città
greca di Bisanzio, poi Costantinopoli e oggi Istanbul, ma, il termine, Impero
Bizantino è postumo, poiché durante l’Impero d’Oriente, 395-1453, non fu mai
utilizzato perché gli abitanti si ritenevano Romani, chiamando
l’impero Basileia Rhomaion, cioè Regno dei Romani o Rhomania. La dicitura
Impero Bizantino fu introdotta per la prima volta nel 1557, dallo storico
tedesco Hieronymus Wolf, nel libro, Corpus Historiae Byzantinae. Poi, nel
1648, seguì il libro Byzantine du Louvre e nel 1680, l’Historia Byzantina, di
Du Cange che diffuse definitivamente il termine Bizantino. L’Impero Bizantino
finí con la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi Ottomani, guidati
da Maometto II, nel 1453, per un altro suicidio della civiltà umana.
L’Impero Romano D’Oriente visse mille anni in più dell’Impero
Romano d’Occidente per vari motivi. L’agricoltura in Oriente non conobbe la
crisi che impoverì le campagne dell’Occidente per colpa del latifondo, poiché
era nelle mani di piccoli proprietari che erano i veri tutori delle campagne.
Nei territori Orientali, durante il V secolo, la piccola proprietà contadina era
ancora florida, continuando a fornire le derrate agricole a tutto l’Impero. I
commerci prosperarono tramite le grandi vie di comunicazione d’Oriente che non
furono mai interrotte per le invasioni barbariche, mantenendo vivo l’uso della
moneta, mentre in molte zone dell’Occidente, si era passato al baratto. In
Oriente le città non si spopolavano come in Occidente, in conseguenza delle
incursioni dei barbari che prendevano di mira soprattutto i centri urbani.
L’esercito non riuscì mai a prendere il sopravvento sul potere civile, né ad
avere un ruolo determinante nella scelta degli imperatori, come era avvenuto in
Occidente, le cui autorità non furono mai messe in discussione, perché si
credeva derivasse direttamente da Dio.
L’Impero Bizantino fu la più grande civiltà del Medio Evo.
La lingua ufficiale era il greco che a partire dal VII secolo aveva preso il posto del latino, il quale era utilizzato in campo giuridico,
Codice Teodosiano e Codice Giustinianeo, nella ricerca storica e in campo
linguistico, facendo diventare la grammatica di Prisciano di Cesarea e quella di Donato, le più diffuse in Europa e in Medio Oriente.