domingo, 1 de enero de 2012

Fiori






Mettiamo dei fiori nei nostri pensieri


"La Patrimoniale"

Talvolta, quando per risolvere un’intricata faccenda, decido in un senso, mi chiedo: E se fosse meglio agire esattamente al contrario? Questa è la domanda che dovrebbe porsi quel cervellone di Monti. Grande pensatore, lui e la sua troupe. Aumentare le tasse a tappeto. "Che c’è vo’..." Cosí si instaura un clima di paura paralizzando l'economia. Cosí si esasperano gli animi, con conseguenze imprevedibili. E sarà sufficiente? Quanti pagheranno? L’Italia c’è la fará? Anche se tutti siamo d’accordo nel dover salvare l’Italia, tanto più che stiamo salvando noi stessi e le future generazioni.

La soluzione é un prelievo una tantum, togliendo una certa percentuale dai nostri risparmi. Risolveremmo tutto una buona volta e in un sol colpo, come con una bacchetta magica, eliminando i nervosismi di mille tasse insensate. Due mila miliardi di euro, li paghiamo tutti ed equamente. Coloro i quali hanno il conto in rosso sarebbero esentati, per aver investito o speso sino all’ultimo euro, perché é muovendo il denaro che si crea benessere. La data del prelievo sarebbe retroattiva, poiché gli italiani "brava gente" ma anche un popolo di "furbacchioni".

Quando s’inizia un’attività, bisogna investire del denaro, aspettando che dia i frutti sperati. Facciamo conto che stiamo investendo per un'impresa, donando all’Italia una parte dei nostri risparmi, quelli che bastano per sanare il debito pubblico. Che grande orgoglio per noi. Ci saremmo salvati e con una sola mossa, avremmo dato scacco a tutti. A Sarko e i suoi fratelli, alla Merkel e i suoi porcelli. Monti dovrebbe poi lavorare per migliorare la vita dei cittadini.

Risanare l’educazione e la sanità, favorire la ricerca e la cultura, ridare energia al turismo. Dimezzare il costo della benzina, aumentarla così è togliere la libertà alla gente e della tassa per la casa, manco a parlarne. Diminuire drasticamente il bilancio della difesa e alla casta, che ha già abbastanza privilegi, diminuire gli stipendi. Abbassare l’età delle pensioni, facilitando il lavoro alle nuove leve, dando il meritato riposo ai meno giovani. Il volano dell’economia riprenderebbe e il denaro donato si recupererebbe in breve tempo.

In recessione, senza opportunità, con i toni aspri che viviamo, insensatamente ci azzuffiamo alla prima occasione. Con la ritrovata stabilità e serenità, oltre a vivere meglio, si riconquisterebbe anche il senso civico. Insomma cambiare questa vita affannosa in gradevole, semplificandola e dimostrando che lo stato è amico del cittadino. Una vita adatta all’uomo moderno, fatta di doveri ma anche di piaceri e comodità. Altrimenti siamo autorizzati a pensare che lo stato é felice solo se il cittadino suda lacrime e sangue. Questo è quanto. Altri dettagli aggiungeteli voi.









La democrazia non ha dimostrato sino in fondo di essere la panacea della società.





Perché essere democratici o anarchici, fascisti o comunisti, repubblicani o liberali, quando possiamo attingere il meglio da ognuna di queste filosofie.


















Adagiato stivale

 
Nell’arca di un decemviro,
alla corte di un triumviro,
da una isola a una città dotta,
ovunque la cultura pernotta.

Il mondo conquistarono da sette colline,
sotto l’egida dell’aquila capitolina,
caput mundi, capitale d’Italia,
capitale mia e della umanità.

Dappertutto trovi entità geniali,
discendono dagli antichi baccanali,
hanno insegnato a tutti la via,
nell'architettura, nella melodia...

Chissà perché Francesco si denudò,
perché Caio Giulio Cesare civilizzò,
come Dante cantare il divino sapeva
e Meucci udire voci lontane poteva.

In tutto Leonardo aveva opinioni,
Galileo guardava lontane esplosioni,
Michelangelo con l’anima martellò
e il gran Almirante per la vita viaggiò.

Guardo mezze colonne e cadenti muri,
vestigia di ferite di immortali figure,
non toglierti della antica gloria il manto,
voglio ascoltare ancora il tuo melodioso canto.

Ora finisci di fare su te sconcia ironia,
così perderai la tua vecchia egemonia,
non tirarti in testa con falsa modestia,
quello che da dietro espressa una bestia.


Liberamente tradotta e tratta da due poesie inserite nei libri "Tú, mi inspiración" 2008 y "Escritos esparcidos y no dispersados" 2010.  










































































































































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