LXXIV Exposición Individual de Fotografías:
"Hojas II" del 7 al 22 de Agosto,
en la Galeria de Arte, MAXART.
Il Mar Mediterraneo ha subito numerosi cicli di essicamento e riempimento, nel corso del Miocene Superiore e l'alluvione Zancleana fu l'ultima. Il cataclisma avvenne circa 5,33 milioni di anni fa, provocando il riempimento del bacino del Mediterraneo, dopo che la placca tettonica, alzando le terre sullo stretto di Gibilterra lo aveva isolato dall'Atlantico, essiccandolo gradualmente e convertendolo in un'immensa laguna.
Circa un milione di anni dopo, in seguito ai susseguenti spostamenti della placca tettonica, le acque dell’Oceano Atlantico superarono la barriera che lo teneva isolato dal bacino del Mediterraneo, inondandolo nuovamente e riempendo prima la conca occidentale, attraverso un fiume lungo circa duecento chilometri e poi, tra lo stretto di Sicilia e l’Africa, la conca orientale. Il processo di riempimento si verificò in meno di due anni, elevando il livello delle acque del bacino, di circa 10 metri al giorno. Senza cascate, l’acqua fluì gradualmente con un flusso di circa mille volte superiore al Rio delle Amazzoni, il fiume con la maggiore portata di acque al mondo.
Evidenze di questo cataclisma sono i depositi accumulati e i canyon scavati dai fiumi d'acqua dolce durante il riempimento, profondi due chilometri. Con l'alluvione Zancleana, il Mar Maditerraneo é tornato a essere un mare.
Simile all’inondazione Zancleana è l’inondazione del Mar
Nero o ipotesi Ryan-Pitman che consiste nella tracimazione delle acque del Mar
Mediterraneo, in quelle del Mar Nero, avvenuta circa 7.600 anni fa e menzionato
come il mitologico diluvio universale.
Circa 7.600 anni fa, il Mar Nero era una depressione, in
parte riempita dalle acque disciolte nell’ultima glaciazione, a un livello di
circa 100 metri al di sotto dal Mar Mediterraneo. Sulle sponde del Mar Nero erano
fiorite diverse comunità preistoriche. Poi, la diga naturale alzata dallo
spostamento della placca tettonica, sull’attuale Bosforo che isolava
il Mar Nero dal Mar Mediterraneo, cadde.
Un’immensa cascata si riversò nel lago per circa un anno,
con un flusso di 50 chilometri cubici d’acqua al giorno, sommergendo tutti gli
abitati. Di fronte alle acque che si innalzavano la gente fuggì, disperdendosi
nella valle del Danubio, in quella del Tigri e dell’Eufrate e diffondendo
quel ricordo, poi, spiegato come una punizione divina, decritta nella Bibbia.
La struttura rocciosa del fondale del Bosforo, oggi ricoperta
da sedimenti alti circa 100 metri, tagliate da profonde gole, è il marchio di
un rapido scorrimento delle acque. I campioni sedimentari rilevati sono tipici
di acqua dolce e quelli al di sopra, d’acqua salata, con conchiglie
e fossili datati a 7.600 anni fa.
A tutt’oggi la salinità del Mar Nero è di 17 grammi per
litro, mentre quella del Mar Mediterraneo è di 38 grammi per litro. L’enorme
differenza è dovuta a quella miscela di acqua salata che dal Mediterraneo si
mescolarono nelle acque dolci del Mar Nero, non ancora equiparata in salinità,
per il minimo ricambio di acque, dovute allo stretto passaggio dei Dardanelli.
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