jueves, 1 de diciembre de 2016

Aves Aves





Joyeux Noel et Bonne Année







XX Exposición Individual de Fotografías: "Aves IV" del 3 al 18 de  Diciembre, en la Galeria de Arte, MAXART. 
















































































































© 2016 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise, without prior written permission.



martes, 1 de noviembre de 2016

Innocente





XIX Exposición Individual de Fotografías: "Aves III" del 5 al 20 de Noviembre, en la Galeria de Arte, MAXART. 





Innocente

Quanno arriva l’ora dopo tante scappatelle,
a San Pietro devi raccontá le marachelle.
Fui ‘na gran persona e pieno de morale,
quindi Santità sia pietoso co’ ‘sto rituale.

Tutti dicono lo stesso ma ne lo specifico,
disse San Pietro me suggerisce San Pacifico,
che co’ ‘n’amico fosti un tanto irriverente,
disprezzato l’obbligasti a partì miseramente.

Quindi devi anná en quer posto a espiare,
cammina che t’aspetta ‘na pena esemplare,
le persone nun se trattano crudelmente,
soprattutto lui ch’era n’amico veramente.

No! Nun me poi fa ‘sto scherzo colossale,
se ho peccato fu quar’cosa de veniale,
lui se n’annava e spariva abitualmente,
se lasciò la casa e la patria fu scientemente.

Arriva n’artro e attacca con la stessa storia,
so’ stato bono nun ho fatto mai ‘na sparatoria,
ho amato tutti Eccellenza e me pare evidente,
che nun ho rubbato e nun so’ stato un 
delinquente.

Vabbé rispose San Pietro nun te stancá,
tutti dicono cosi ma ne le viscere devi anná,
quel tal parente l’hai rovinato volutamente,
anche se te dichiari come tutti innocente.

Un di quella persona arriva de fronte ar Gajardo
e siccome en vita nun era stato mai un buciardo,
colpevole me dichiaro disse pe’ nun avé 
sopportato,
le angherie de tutti e su un isolotto so’ scappato.

Ho subito ho sperato che il lassismo se n’annasse,
ho sofferto aspettanno che quarcuno me fermasse,
poi li mannai affanculo e m’emboscai 
allegramente,
ma ve lo giuro li ho sempre amati tutti 
ciecamente.
  
Vié qua entra! Pe’ te la porta è sempre aperta,
dall’alto avemo visto semo stati sempre allerta,
er tuo sano contegno è apprezzato sinceramente,
nun altro riferire poi passá tranquillamente.

‘Sti stronzi t’hanno additato ferito e poi scartato,
con viltà e malvagia t’hanno usato e poi gettato,
so’ stanco de sentí fregnacce da dumila anni,
sbraitano se difennono ma poi pagano li danni.

Se rinasco starò attento a nun rifá er sensibile,
nun darò retta a li gesti artrui sarò inflessibile,
come loro sarò falso e ostile sistematicamente,
me ne fregherò der monno intero costantemente.


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sábado, 1 de octubre de 2016

Roma





XVIII Exposición Individual de Fotografías: "Aves II" del 15 al 30 de Octubre, en la Galeria de Arte, MAXART. 






I sette re di Roma furono otto

Quegli esseri che abitavano alcune sparute capanne costruite con il fango, nel mezzo della penisola, tra le anse armoniche di un fiume chiamato già dalle orde limitrofe, Tiber, vivevano pescando nelle sue acque e cacciando nei boschi circostanti, usando oggetti costruiti con sassi scalfiti e ossa di animali. Vivevano in maniera inumana, lavorando duramente la terra per ricavarne cipolle, legumi e formaggi dal bestiame allevato. Cuocevano una sorta di focaccia che ammorbidivano nel latte, facendone l’alimento più economico e diffuso. La loro provenienza era sconosciuta. 

Si suppone fosse il 21 Aprile del 753 a.C. quando uno di loro, dopo aver tracciato un solco perimetrale per costruirci dentro un villaggio, commise un fratricidio, sgozzando il fratello, tra l'altro gemello, che aveva osato scavalcare tale solco. Cosi morirà chiunque tenterà di scavalcarlo, disse. Il suo nome era Romolo. Alcuni uomini rudi e violenti lo seguirono, per sviluppare il suo progetto che dopo un inizio soddisfacente, non decollava. Per sviluppare una comunità, mancavano le donne. A tanta asprezza mancava la delizia, la prelibatezza, la scintilla della vita. Nessuna dei villaggi vicini voleva unirsi a uomini cosi selvaggi e rozzi. Romolo quindi escogitò uno stratagemma che avrebbe risolto il problema.

Erano trascorsi quattro anni dall’inizio del sogno, quando ai primi di Agosto, per festeggiare il dio Conso, protettore dei raccolti, invitò nel suo territorio il popolo adiacente dei sabini. Questi ultimi, incuriositi dall’iniziativa dei nuovi vicini, accorsero in massa. Nel mezzo dei festeggiamenti, tra baldorie e rilassatezze, a un cenno, gli uomini di Romolo, fulmineamente rapirono le donne più giovani e le rinchiusero nelle loro abitazioni. Non avevano intenzione di stuprarle ma farle diventare loro mogli. Il ratto riuscì pienamente tra le grida e il dimenarsi delle giovani e forti pulzelle. Alla fine se ne contarono 683. Dopo un primo sbandamento e superata la sorpresa, i sabini reagirono a tale affronto, assediando il villaggio romano. Assedio si fa per dire, tutto è relativo. Infatti, dopo tre anni di scaramucce, le sorti del confronto non erano ancora definite. Il conflitto sarebbe andato avanti all’infinito se una sabina di nome Ersilia, andata in sposa proprio a Romolo, non avesse avuto un’idea. Riunì tutte le donne, le quali vestite a lutto, irruppero sul campo di battaglia con i pargoletti nel frattempo concepiti con i romani, implorando la loro gente di fermarsi, se non avessero voluto che i bimbi diventassero orfani e loro stesse vedove. I Sabini, popolo austero, con a capo il re Tito Tazio, intesero e fermarono la contesa.  

I Romani e i Sabini passarono dalla guerra, alla pace e persino all’unificazione dei territori. Sulla via Sacra ci furono i primi grandi festeggiamenti della storia di Roma e la comunità ebbe per un periodo di cinque anni, due re al comando. Romolo, re dei romani e Tito Tazio, re dei sabini, i quali comandarono in una sorta di monarchia collettiva. Entrambi avevano gli stessi oneri e onori. 




Tratto dal Libro di Storia sull'Impero Romano: "Voci dall'Antica Roma"
























































































































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jueves, 1 de septiembre de 2016

Los Exoplanetas






El primer planeta extrasolar en ser descubierto fue 51 Pegasi B, apodado Belerofonte y orbita alrededor de la estrella 51 Pegasi que está a 50 años luz de la Tierra. La estrella, en condiciones de buena visibilidad y con un cielo muy oscuro es visible a simple vista. Es una enana amarilla con una edad de alrededor de 7,5 millones de años. La rotación del planeta es de 37 días y su descubrimiento fue anunciado al mundo el 6 de octubre de 1995. A partir de esa fecha los planetas alienigenas descubiertos son 3444.


El último exoplaneta descubierto pertenece a un sistema estelar triple situado a 340 años luz de la Tierra, en la dirección de la constelación del Centauro. Tiene una masa igual a cuatro veces la de Júpiter y una edad de 16 millones de años, por lo cual es uno de los cuerpos más jóvenes descubiertos hasta ahora. Mundo extraño, con tres salidas, tres ocasos o siempre luz, según la temporada, ya que el periodo orbital es de 550 años terrestres. La técnica para la detección de nuevos planetas en el universo es el de los "tránsitos". Esto significa detectar una disminución muy pequeña de luz que la estrella sufre cuando un planeta pasa por delante de su disco. Se está trabajando diligentemente para determinar con precisión la órbita del planeta alrededor de los tres soles. En el centro del sistema se encuentra HD 131399A, una estrella que es un 80% más grande que el sol y alrededor de esta orbitan las otras dos estrellas, B y C, que al mismo tiempo orbitan una  alrededor de la otra, separadas por una distancia igual a la existente entre el Sol y Saturno.


Entre los planetas extrasolares conocidos hasta el momento, (3444) ocho tienen un tamaño similar a la Tierra. Son de naturaleza rocosa y se encuentran a una distancia de su estrella que es compatible con la presencia en la superficie de agua en el estado líquido y potencialmente con actividad biológica. Esta región es llamada la "zona habitable". La Universidad de Berkeley ha determinado que el 22% de las estrellas similares al sol, alberga un planeta similar a la Tierra, que se encuentra en la "zona habitable". Sólo en la Vía Láctea habría cuarenta mil millones de estrellas similares al sol, con ocho mil millones de planetas adecuados para la vida. Estamos viviendo el comienzo de una nueva era.













Il primo pianeta extrasolare a essere avvistato è stato 51 Pegasi B, soprannominato Bellerofonte e orbitante attorno alla stella 51 Pegasi che dista 50 anni luce dalla terra. La stella, in condizioni di ottima visibilità e con un cielo molto scuro è visibile a occhio nudo. Si tratta di una nana gialla con un’età di circa 7.5 miliardi di anni. La rotazione del pianeta è di 37 giorni e la sua scoperta fu annunciata al mondo il 6 ottobre del 1995. Da quella data i pianeti alieni scoperti sono 3444. 

L’ultimo esopianeta scoperto appartiene a un sistema stellare triplo che si trova a 340 anni luce dalla terra, in direzione della costellazione del Centauro. Ha una massa pari a quattro volte quella di Giove e un’età di 16 milioni di anni, quindi è uno dei corpi più giovani finora scoperti. Strano mondo, con tre albe, tre tramonti oppure sempre luce, secondo la stagione, poiché la durata dell’orbita è di 550 anni terrestri. La tecnica per avvistare nuovi pianeti nell’universo è quella dei "transiti". Vuol dire rilevare una piccolissima diminuzione della luce che la stella subisce quando un pianeta transita davanti al suo disco. Si lavora con solerzia anche per determinare con precisione l’orbita del pianeta attorno ai tre soli. Al centro del sistema si trova HD 131399A, una stella che è l’80% più grande del sole e attorno a questa, orbitano le altre due stelle, B e C, che allo stesso tempo orbitano l’una attorno all’altra, a una distanza pari a quella tra il Sole e Saturno. 

Tra i pianeti extrasolari finora conosciuti, (3444) otto hanno dimensioni simili alla Terra. Sono di natura rocciosa e si trovano a una distanza dalla loro stella che è compatibile con la presenza sulla superficie di acqua allo stato liquido, con una possibile attività biologica. Questa regione è detta "zona abitabile". L’Università di Berkeley ha determinato che il 22% delle stelle simili al sole, ospita un pianeta analogo alla terra, situato nella «zona abitabile». Solo nella Via Lattea ci sarebbero quaranta miliardi di stelle simili al sole, con otto miliardi di pianeti adatti alla vita. Stiamo vivendo l’inizio di una nuova era.















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lunes, 1 de agosto de 2016

Carceleros





XVII Exposición Individual de Fotografías: "Carceleros" del 13 al 28 de Agosto, en la Galeria de Arte, MAXART. 






Parque Zoológico

Estos seres son encarcelados y obligados a vivir en cautividad hasta la muerte. Todo esto ya no puede ser tolerado. Estas fotografías de denuncia, sirvan para levantar los ánimos y revertir la tendencia, para que todos los parques zoológicos, en algunos casos verdaderos lager, sean definitivamente cerrados. Ningún otro animal debe ser aprisionado pero va dejado vivir en su hábitat natural, en plena libertad.

Por fin algo se está moviendo. El zoológico de Buenos Aries será cerrado y la historia de Arturo, oso polar fallecido en el zoológico de Mendosa, siempre en Argentina, hizo noticia y dio la vuelta al mundo. Encarcelado donde las temperaturas de verano llegan a cuarenta grados y obligado a utilizar una piscina demasiado pequeña para sus necesidades. Después de la muerte de su compañera, hace tres años, acongojado y triste ha fallecido a la edad de veintinueve años. Muchas asociaciones y políticos habían denunciado anteriormente la situación precaria del gigante blanco, pero no fue suficiente para salvarle la vida.             










Giardino Zoologico

Questi esseri sono incarcerati e costretti a vivere in cattività sino alla morte. Tutto ciò non può essere più tollerato. Queste fotografie di denuncia, servino a sollevare gli animi e invertire la tendenza, in modo che tutti gli zoo, in alcuni casi veri e propri lager, siano definitivamente chiusi. Nessun altro animale deve essere imprigionato ma lasciato vivere nel suo habitat naturale, in piena libertà. 

Finalmente qualcosa si sta muovendo. Lo zoo di Buenos Aires sarà chiuso e la storia di Arturo, orso polare morto nello zoo di Mendoza, sempre in Argentina, ha fatto notizia e il giro del mondo. Incarcerato dove le temperature estive raggiungono i quaranta gradi e costretto a usare una vasca troppo piccola per le sue necessità. Dopo la morte della sua compagna, avvenuta tre anni fa, sofferente e triste è morto all’età di ventinove anni. Molte associazioni e politici avevano denunciato in precedenza la precaria situazione del gigante bianco ma non è bastato a salvargli la vita.
























































































































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viernes, 1 de julio de 2016

Excelencia Italiana






Ferrari: Comienzo del mito

Enzo Ferrari nació en Módena, el 18 febrero 1898. De adolescente, en la escuela, tuvo un escaso desempeño. Otras aspiraciones circulaban por su mente. Deseaba ser tenor, periodista deportivo o piloto. En 1915 perdió a su padre, por neumonía y a su hermano, en la Primera Guerra Mundial. En 1918 se presentó a la FIAT con una tarjeta de recomendación para conseguir un trabajo, pero no fue contratado.

"Era el invierno del 1918-1919, rigidísimo, lo recuerdo  con gran pena. Me encontré en la calle, la ropa se me congelaba encima. Cruzando el Parque del Valentino, después de retirar la nieve con la mano, me dejé caer sobre un banco. Estaba solo, mi padre y mi hermano se habían ido. El desaliento me venció y lloré." 










Ferrari: Inizi del mito

Enzo Ferrari nacque a Modena, il 18 febbraio 1898. Da adolescente, a scuola, ebbe uno scarso rendimento. Altre aspirazioni circolavano nella sua mente. Voleva diventare tenore, giornalista sportivo o pilota. Nel 1915 perse il padre, per una polmonite e il fratello, nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1918 si presenta alla FIAT con una carta di raccomandazione per ottenere un lavoro, ma non fu assunto. 

“Era l'inverno 1918-1919, rigidissimo, lo ricordo con grande pena. Mi ritrovai per strada, i vestiti mi si gelavano addosso. Attraversando il Parco del Valentino, dopo aver spazzato la neve con la mano, mi lasciai cadere su una panchina. Ero solo, mio padre e mio fratello non c'erano più. Lo sconforto mi vinse e piansi.”














































































































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