miércoles, 1 de diciembre de 2010

Alla mia Italia





Padre


Non ho il coraggio di recarmi pellegrino,
alla tua gran pietra immane baluardo,
alle membra stanche e al fatal pallore,
avevo paura di rivolgere lo sguardo.

Reso da sventure ripetute l’ala tua sostenni,
da giudizi sommari e speranze disattese,
nell'iniquità di riflessioni e mille accenni,
spinto ad agitarmi tra sporche e false distese.

Passata la porta oscura delle umane genti,
come guardano le spoglie che son morte?
Dimmi é sempre lo stesso dimenare
o al di là cambia la maniera di pensare?

E dimmi padre com’é andata,
sei sceso o risalito nella triste dipartita?
Credi valga la pena affannarsi a navigare
o meglio rimane sulla sponda a meditare?

Ridaresti i consigli che tante volte hai ripetuto
o hai cambiato idea e ti senti combattuto?
Son stremato e sempre più in affanno,
sono qui ad aspettare un tuo consiglio.

Riscalda padre, rinsalda le mie idee,
rintuzzale, cambiale, ma non tergiversare.
Ho fatto bene a trascurar l’amata patria
e fuggire il sudar di novello Cincinnato?

Sai qui é sempre più dura e passan gli anni,
son stanco di invidie e arcaiche concezioni,
ne ho abbastanza di egoismi, frodi ed inganni,
il mondo cambia e cancella le incaute illusioni.

Pensar alla morte mi sembra più appropriato,
spero tu mi accolga sempre con il solito sorriso,
l’oltretomba non é poi un posto così volgare,
anche se non spunta mai nemmeno un fiore.

L’amato corpo mortale fatto polvere dal tempo,
non vincerà il tuo ricordo vivo e prediletto,
mi insegnavi l’arte del sapere senza scampo,
sempre a grandi eventi elevo il mio intelletto.

Vorrei tornare nuovamente al fianco tuo,
alzar la testa al mirarti come quando fanciulletto
e ripartire con un altro punto di domanda,
per farti ridere portandoti la mano al petto.

















Mediterraneo


Ti porterò a scoprire il Mediterraneo,
variegato come il dedalo dei suoi vicoli discreti,
il vento che si sfascia su differenti fronde,
percorso da varie melodie e segreti spenti.

Albeggia e l’azzurro tinge i suoi confini,
frastagliati e bagnati di luce un po’ soffusa,
sottostanti isole sparse e li disseminate,
come vesti su lingue parlate alla rinfusa.

Echeggiano i racconti d’Enea dal quasi oriente,
da scirocco sballottato nella nostra traiettoria,
coppe di vino ricordano gli antichi poteri,
trasportati dagli annosi intrighi della storia.

Ti guardo e scorgo un mare da sognare,
culla del sapere mi lasci senza parole,
come la bellezza delle tue donne che porgi,
al cuore del viaggiante negli isolati borghi.

Porti con te risposte che non descrivi,
lasciati pregare e mostraci i tuoi tesori,
ulivi e fiumi di nuvole forieri di profumi,
ti volgi delicato ai tuoi trambusti invasori.

Reminiscenze e avi scheggiati dal fluttuare,
ondeggiata prateria senza spigoli né acumi,
l’incrociar di rotte penetrano le tue creste,
afflitta da inutili fuochi e vacue tempeste.

La spuma trasporta una voce che non conforta,
dalle rive della dotta Alessandria già morta,
ci scrutiamo nell’anima respirando incenso,
in un confronto millenario che é un tormento.
















Figli nella tarda etá


  Senza me andrete per la vita e voglia
il cielo che non sia del bisogno vostro greve,
scriccioli con radici di cristallo,
se l’inculcare non farà il dovuto danno.

Senza me camminerete per il mondo,
scricchiolii alle spalle avvisaglie di tormente,
ineludibili dal viver sia pur innocente,
calpesteranno tal volta l’incedere altalenante.

Senza me v’innalzerete per fastosi cieli
e tante volte insieme in confuse nubi,
mesto uccello giunto al desiato vespro,
seppi volare anche in quattro mura.

 Al fianco veglierete l'ultima notte mia,
un pallore coprirà la mia lucida follia,
accarezzerò un estremo Pindarico pensiero,
per trasportarlo con me al di là dell’infinito.
















Dolce é la morte


Dolce é la morte,
se fosti periplo della tua sposa,
se fosti áncora amata,
per affogarla al mare.

Tenero é il tuo viso,
se apri il nido ospitale,
lo allevi con una tenue pioggia,
lo secchi sotto il sole.

















Metapontum



Dileguatomi dal tuo mondo antico e passeggero,
dalle radici del tuo pensiero rude e prigioniero,
torno a te in un ricordo estremo di Plutarco,
per declamarti e stringerti a un natio fuggiasco.

Aiuterò le forti braccia di quel Nestore ateniese,
per consegnarti alla storia più bella e cortese,
l'eternità tra i tuoi archi e templi in usura,
pezzi di gloria tra i tuoi tramonti a dismisura.

Entrerò nelle lignee spade della guarnigione,
per dirottare i colpi e cambiar l'aspra religione,
dalle confuse diatribe alla serafica concezione,
Pirro e Annibale non volevan sentir ragione.

Planerò nelle menti dei capi dalle concisi dimensioni,
acuirò la percezione deviando le avventate decisioni,
per affidarti al seno della più grande ammaliatrice,
alla quale l'umanità intera é a tutt’oggi debitrice.

Ora guardo qua e la gettate dopo tanto sangue,
monche cariatidi mezze colonne e inutil mura,
lamento di un tuo devoto e visionario cantore,
che ti vorrebbe ancora dalla polvere all'altare.

Ovunque vada porto di te colori e suoni,
errante vivo il gusto dei sapori e sensazioni,
manchi come gli amori che lasciai sulle tue coste,
spingesti il mio vascello all’onde in cerca di risposte.

Molte volte sorreggo con le mani il bersagliato capo,
lo riparo dai tuoni e fulmini del vivir in altrui loco
e sempre anelo ritornar tra le tue materne braccia,
anzi che le tenebre mi copran e di me non resti traccia.




© 2010 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission.

lunes, 1 de noviembre de 2010

Aforismos Aforismi




 Los grandes cambios se hacen bajo el impulso 
de necesidades igualmente grandes.

I grandi cambi si fanno sotto l’impulso 
di necessitá ugualmente grandi.








La sal de la vida son las propuestas indecentes.

Il sale della vita sono le proposte indecenti.








Los médicos piensan ser
los sustitutos de Dios en la tierra.
En el cielo compañeros.

I medici pensano di essere
i sostituti di Dio sulla terra.
Nel cielo amici.









No entiendo si es el dinero a producir la altanería 
o es la altanería a producir dinero.

Non capisco se é il denaro a farti presuntuoso 
oppure é la presunzione a produrre denaro.








Ser despreciado tiene un exquisito sabor
si viene de un envidioso.

Essere disprezzati ha un sapore squisito
se viene da un invidioso.









Si consigues escalar la montaña de la cultura 
lograrás respirar el aire de la libertad.

Se riesci a scalare la montagna della cultura
riuscirai a respirare l’aria della libertá.









La iglesia tiene que dar amor
con el buen ejemplo en vez de dictar
con arrogancia confines y prohibiciones.

La Chiesa deve dare amore
con il buon esempio invece di dettare
con arroganza confini e proibizioni.









Se admite el éxito de una persona sólo si está muerta.

Si ammette il successo di una persona solo se é morta.








Lo bueno de la poesía de amor
es que al lado no tienes que poner
la foto de la mujer que la inspiró.

La cosa buona della poesia d’amore
é che al lato non devi mettere
la foto della donna che la ispiró.








No revises en la vida privada de las personas ilustres
sino ya no lo serán.

No rovistare nella vita prívate delle persone illustri 
altrimenti non lo saranno piú.








Hay muchas cosas como la vida
que antes o despues debe devolver.
Tus ideas serán siempre tuyas
y tal vez inmortales.

Ci sono tante cose come la vita
che prima o poi devi restituire.
Le tue idee saranno sempre tue
e talvolta immortali.







Cuando muera, si Dios no existe todo terminará.
Si existe me dirán: Te lo decía yo…

Quando moriró, se Dio non esiste tutto finirá.
Se esiste mi diranno: Te lo dicevo io...







Dar respeto es la cosa más costosa que existe.

Dare rispetto é la cosa piú costosa che esiste.









Los recuerdos se construyen como las casas.

I ricordi si costruiscono come le case.









Los problemas del mundo derivan
del querer imponer las propias ideas,
las cuales la mayoría de las veces son erradas.
No hay una sola razón por la cual tus ideas 
deban prevaricar la razón ajena.

I problema del mondo derivano
dal voler imporre le proprie idee,
le quali nella maggioranza dei casi sono errate.
Non c’é una sola ragione per la quale le tue idee 
debbano prevaricare l’altrui ragione.









Los sacerdotes y los médicos tienen algo en común:
La falta de vocación.

I preti e i medici hanno qual’cosa in comune:
La mancanza di vocazione.









A escribir poesías de amor no se gana mucho dinero 
pero al declamarlas se tumban muchos corazones.

A scrivere poesie d’amore non si guadagna tanti soldi 
peró al declamarle si conquistano tanti cuori.









La amante tiende a devenir esposa.
La esposa tiende a devenir amante.
De otro.

L’amante tende a diventare moglie.
La moglie tende a diventare amante.
Di un altro.









Como nunca escucho a nadie hablar bien de mí
desde ahora me dedicaré personalmente
y cotidianamente a esa tarea.

Poiché non ascolto nessuno parlare bene di me
 da ora in avanti mi dedicheró personalmente
 e quotidianamente a questo compito.










Hay mujeres que son devotas al esposo 
y mujeres que son devotas a los hijos.
Yo tuve la suerte de tener una madre
devota al marido y una esposa devota a los hijos.

Ci sono donne che sono devote al marito 
e donne che sono devote ai figli.
Io ho avuto la fortuna di avere una madre
devota al marito e una moglie devota ai figli.






© 2010 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission.

viernes, 1 de octubre de 2010

Lucania I






Terra dimenticata



Eppur discendo dalle vallate di tenui monti
e dal lento bisbiglio del suo popolo lontano,
dalle arcuate spalle sulle riscaldate zolle,
là dove scolano nella pianura e al mare.

Discendo da un popolo nerboruto e rozzo,
che contrastarono con forza i romani avi,
poi fondendosi e serbando tradizioni,
strizzato con l’audace sangue sui calzoni.

Che bella é la mia terra e scorre lieve,
piani e colli rimbalzano ieratici sino al mare,
terra di chiare sabbie pietre e calanchi,
paesi abbarbicati su lacerati acumi stanchi.

Sconquassano la tristezza i miei fieri monti,
che lo stridente volgo alligna in perfidi affronti,
rumori di danzanti ciottoli e sordidi schianti,
fragorose lontane voci e tonfi riecheggianti.

Una finestra gronda colorati oleandri in fiore,
sogghigna e guarda lì in fondo a un dirupo,
sbatte contro il forte vento di terra lacustre,
la macchia spinosa oscura e cespi di ginestre.

Lo sguardo si perde sulla crosta mossa,
nei dì tersi imbrattati di dorata paglia,
di là accoppiati buoi e lì imperiosi muli,
ancorati ai solchi ed erpicati ai dossi.

E ancora è terra di mediterranei ulivi,
orizzonti disegnati tra pendenze e contadini,
caverne inospitali d’insediamenti primitivi, 
di fronte a muri sozzi di medioevali cammini.

Sin ai placidi flutti del decantato Ionio,
che vider di passaggio l’astuto Odisseo,
osco e poi viver teco declinando idiomi,
esecrabili invasioni con celati assiomi.

La mia terra rimasta orfana dei frutti,
a stento scalderà il sia pur mite inverno,
il frugale pasto è un sogno senza gloria,
andate via per non riempirvi di perfidia.

La colpa dell’atavico problema è nel potere,
ma la pistola fumante andrà a mancare,
la politica si riempie la bocca di parole
e la soluzione meridionale è lì da venire.

Sovente volgi lo sguardo e mi trovi in pena,
fa troppo freddo ormai nel mio vecchio cuore,
il corpo mio tutto tremante ti chiede di tornare,
concedilo perché a nessuno ho fatto mai del male.

Colmo d'anni e d'emozioni e ricordi lusinghieri,
torno a te terra natale per il ristoro della carne,
ti porto nell’angolo più caro che ancor non muore,
ma lo star lontano ormai mi da solo il batticuore.




















































































































© 2010 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission.

miércoles, 1 de septiembre de 2010

Animales de la Republica Dominicana

          














































































































© 2010 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission.

martes, 31 de agosto de 2010

Mujeres de la Republica Dominicana
































































































© 2010 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission.

miércoles, 16 de junio de 2010

Santo Domingo





Santo Domingo




































































































© 2010 by Enzo Casamassima. All rights reserved. No part of this document may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without prior written permission.